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Tasse Australia

E' di questa settimana la notizia pubblicata dal governo australiano che, a seguito del Federal Budget 2015, ci sarà un aumento delle tasse a partire da luglio 2016 per i possessori di Working Holiday Visa.

In realtà, non si tratta di un aumento delle tasse vero e proprio come è stato presto riportato da diversi organi di stampa. Il governo australiano nel Federal Budget 2015, che altro non è che una sorta di corrispondente della legge di bilancio, ha deciso di riservare un trattamento fiscale diverso ai Working Holiday Visa rispetto a quello attualmente in vigore. Infatti, fino ad oggi la legge australiana lasciava un'ampia interpretazione nell'applicare il regime di residenza ai fiscali ("australian residency for tax purposes") ai possessori di uno dei visti temporanei più famosi al mondo. La differenza principale tra l'essere o non essere "australian resident for tax purposes" sta nel fatto di godere o meno, come i cittadini australiani e altre categorie di residenti, di diversi scaglioni di reddito ai quali applicare diverse aliquote di imposta. Guardando i primi tre scaglioni, la situazione a Maggio 2015 in termini di aliquota di imposta è la seguente: - un residente ai fini fiscali viene tassato lo 0% sui primi 18200 dollari guadagnati, il 19% sui i guadagni tra i 18201 dollari e i 37000, e il 32,50% sulle entrate dai 37001 dollari agli 80000 dollari - un non residente ai fini fiscali viene tassato un unica aliquota del 32.50% sui redditi da 0 a 80000 dollari.
Da luglio 2016 il governo australiano vuole trattare i possessori di Working Holiday come non residenti ai fini fiscali.
Quello che è stato decretato come un accanimento contro i tanti backpackers e giovani che lavorano e viaggiano in Australia per uno o due anni utilizzando questa tipologia di visto, in realtà non è altro che una applicazione restrittiva del concetto di residenza ai fini fiscali.
Chi è un residente ai fini fiscale ad oggi Maggio 2015?
L'Australiano Taxation Office (ATO) nel suo sito ufficiale lo definisce, tra gli altri, come colui che ha risieduto in Australia per almeno metà dell'anno finanziario (dal 1 luglio al 30 giugno) o colui che è iscritto ad un corso di studio di almeno se mesi. Per determinare la propria situazione, si può utilizzare uno strumento online accessibile dalla seguente pagina "Are you a resident?" Nel corso degli ultimi anni, questo concetto di residenza ai fini fiscali è forse stato un po' forzato, infatti, sebbene molte persone non risiedessero in modo fisso in una città o non fossero stati in Australia da almeno 183 giorni durante l'anno finanziario corrente, sono state tassate come residenti. Dunque il fatto che ora il governo australiano stia mettendo chiarezza su questo tema può essere da un lato interpretato come un accanimento fiscale o dall'altro può essere visto come una normale conseguenza di voler applicare una legge di cui per anni molte persone ne hanno avuto i vantaggi senza averne avuto pieno il diritto. I pareri sul web dei diretti interessati, i cosiddetti Working Holidaymakers, sono stati di diversa natura: c'è chi ha dichiarato che non sarebbe stato in grado di aver fatto una esperienza del genere se la tassazione fosse stata più alta; mentre c'è anche chi crede sia giusto pagare le tasse ed adeguarsi alle legge in vigore di un Paese ospite.
Le notizie positive sono che da questo nuovo approccio fiscale, il governo australiano incasserà milioni e milioni di dollari che sarà in grado di investire per rendere ancora più efficiente una apparato federale e una serie di servizi che sono una delle ragioni principali per la quale l'Australia attira ogni anno migliaia e migliaia di Working Holiday.
L'altra buona notizia è che questo provvedimento non va ad intaccare la condizione fiscale dei possessori di Student Visa o Sponsored Visa, da interpretare positivamente come un messaggio che il governo è sempre aperto a ricevere lavoratori specializzati e giovani che vogliono formarsi, apprendere la lingua inglese in Australia e dare un contributo positivo e genuino alla crescita economica dell'Australia. Concludendo, sebbene il provvedimento in questione abbia una ripercussione in senso non positivo sulla tassazione dei redditi dei Working Holiday, è comunque un occasione per ricordare che la natura del visto Working Holiday è quello dell'anno sabbatico, della vacanza studio-viaggio-lavoro e di un momento in cui si ha la possiblità in un anno di uscire dalle routine quotidiane per partire verso un'esperienza che può cambiare la vita. Sebbene sia necessario dover guadagnare per poter fare questa esperienza, è anche vero che le spese affrontate da un Working Holiday in giro per l'Australia siano più basse rispetto ad una persona che vive in città e che deve far fronte ad alte spese di affitto, trasporti, etc. Go Study Australia consiglia di viversi l'esperienza del primo anno di Working Holiday partendo con un corso di inglese in una piccola o grande città, nel frattempo trovare un piccolo impiego per mantenersi e organizzare con una o un paio di persone un viaggio on the road alla scoperta di una parte o tutta l'Australia, inserendo anche gli 88 giorni di lavoro in farm per estendere il visto di ulteriori 12 mesi. Le testimonianze di coloro che hanno fatto questo percorso sono non solo entusiasmanti per l'esperienza in sé, ma affascinanti per le storie di successo successive. Non sarà un caso che coloro che più si aprono allo scoprire cose nuove e migliorare la lingua, siano quelli che vengono più a contatto con ottime opportunità non accessibili a chi si chiude alla disperata ricerca di uno sponsor in città senza avere nè la conoscenza dell'inglese, nè le competenze, ma soprattutto senza comprendere le dinamiche culturali australiane. Viversi a pieno l'anno di Working Holiday farà passare in secondo piano una tassazione più alta, poiché, rispetto a ciò che oggi l'Australia è in grado di offrire, un Working Holiday vanta ancora un debito nei confronti della terra dei canguri. Contatta Go Study oggi per maggiori informazioni su questo articolo o per iniziare a pianificare al meglio la tua avventura australiana.